La regola dei terzi è un accorgimento che è stato utilizzato per secoli dai pittori ed è tuttora molto diffuso nella composizione di una fotografia. Dividendo l'immagine in terzi e ponendo il soggetto in uno dei punti di intersezione delle linee immaginarie ottenute, si ritiene che l'immagine risulti più dinamica (rispetto a una composizione che pone il soggetto al suo centro), ma armonica al tempo stesso. La regola è talmente popolare che alcune macchine fotografiche sono dotate di mirini con una griglia di suddivisione in terzi per aiutare il fotografo.
Abbiamo visto nelle tre lezioni precedenti di come una fotografia per essere corretta dal punto di vista dell'esposizione e quindi ne troppo scura e ne troppo chiara deve avere un giusto equilibrio tra sensibilità, tempo di scatto e apertura del diaframma.
Una volta ottenuta una foto dall'esposizione corretta non è detto che questa sia anche interessante da osservare. Sicuramente il soggetto della foto gioca un ruolo fondamentale in questo aspetto, ma non basta...
Bisogna anche porre il soggetto principale della foto in punti "strategici" poichè l'occhio umano è li che andrà a vedere per prima.
Griglia dei terzi.
I quattro cerchi bianchi sono i punti di forza ed è li che si dovrebbe porre il soggetto principale, mentre le linee rosse sono le linee di forza. La linea rossa orizzontale inferiore potrebbe, per esempio, essere utilizzata per scatti all'orizzonte.
In questa foto l'insetto, che è l'elemento principale di questa macro, è posto sul punto di forza in alto a sinistra.
In questa foto è stata utilizzata la linea di forza inferiore e due colombe sulle linee di forza verticali.
Ci tengo a sottolineare che questa della regola dei terzi è uno standard che ha preso sempre più piede in ambito fotografico ma ciò non toglie che alcune volte la creatività del fotografo può fare la differenza e stravolgere queste regole. Credo che bisogni sempre "mettere del proprio" in ogni fotografia e rivolgersi a regole quando non riusciamo a dare sfogo alla nostra creatività.
Abbiamo visto fin'ora come ottenere una foto correttamente esposta ed anche ben composta. Questo a volte non basta o non ci basta per ottenere una foto di cui vorremmo essere fieri. La fotografia è anche tanta pazienza e in questo momento storico, secondo me, si da sempre più importanza alla quantità di scatti che alla qualità. Sicuramente il digitale ha enfatizzato questo aspetto, poichè in pochi secondi si possono ottenere centinaia di foto e le varie card hanno sempre più giga di capacità. La stessa location può farti battere il cuore o non darti nessun brivido. L'ora in cui si scatta, il momento giusto in cui nella scena accade qualcosa, la tecnica che si usa, sono tutti aspetti che possono rendere uno scatto un grande scatto. La foto spesso va attesa e questo richiede tempo e pazienza.