La regola di base in fotografia per evitare il mosso fissa come limite un tempo pari al reciproco della lunghezza focale equivalente in 35mm. Cosa vuol dire?
Prendiamo in considerazione due obiettivi opposti, per meglio chiarire il concetto: un 24mm ed un 200mm. Un grandangolare ed uno zoom.
Per ottenere una foto nitida, utilizzando il 24mm sarà sufficiente un tempo di 1/30 di secondo ma se usassimo lo stesso tempo con il 200mm la foto verrebbe inevitabilmente mossa. In questo caso dovremmo ridurre il tempo fino almeno a 1/250. Ma perchè?
Le lenti grandangolari ci permettono di scattare con tempi più lenti poichè riprendendo una scena molto ampia, già in fase di ripresa dal mirino ci possiamo rendere conto di come i nostri movimenti (tremolii della mano) non siano percepiti nella scena che stiamo vedendo.
Al contrario, con un 200mm (ma già da un 100mm in su) ogni singolo nostro impercettibile movimento verrà riprodotto nella scena poichè con uno zoom riprendiamo un piccolo dettaglio di tutto quello che invece riprenderemo con un grandangolo.
Questa che ho appena esposto è una regola che ovviamente non potrà essere uguale per tutti gli individui. Ognuno di noi ha una diversa capacità di gestire i propri micro movimenti, ci sono mani più o meno ferme di altre.
Di seguito foto scattate con un 24mm ed un 200mm per dimostrare quanto detto. I dettagli di scatto nelle rispettive didascalie.
ISO 100 - f14 - 1/50 @ 200mm (mano libera)
ISO 100 - f14 - 1/50 @ 200mm (dettaglio 100% della foto precedente)
Il mosso è molto evidente poichè utilizzare un tempo di 1/50 con un 200mm a mano libera non è sufficiente.
ISO 100 - f16 - 1/50 @ 24mm (mano libera)
ISO 100 - f16 - 1/50 @ 24mm (dettaglio 100% della foto precedente)
Stesso tempo ma ottica diversa. Con un 24mm è sufficiente il tempo di 1/50.
Fin'ora abbiamo visto come evitare il mosso e lo abbiamo descritto come il male assoluto! Non è assolutamente così.
Il mosso è sinonimo di movimento e in alcune circostanze può fare la differenza in una foto conferendo dinamismo alla scena.
ISO 100 - f22 - 1/13 @ 16mm (mano libera)
In questo scatto è stato utilizzato un tempo abbastanza lungo (1/13) per catturare il movimento dell'onda e per compensare la lunga esposizione si è chiuso il diaframma al massimo (f22). Si è potuto arrivare a 1/13 senza treppiede poichè si è scattato con un 16mm (regola indicata all'inizio della lezione) e si è evitato di creare mosso anche per tutti gli altri elementi della scena. In questo caso l'utilizzo di un treppiede sarebbe stato inutile poichè anche aumentando il tempo di scatto non si sarebbe potuto chiudere ulteriormente il diaframma o diminuire gli ISO e la foto sarebbe risultata sovraesposta (troppa luce). Avremo potuto utilizzare il treppiede se avessimo avuto un filtro ND, argomento trattato in una lezione apposita.
ISO 100 - f3.2 - 1/8000
Questa foto è l'opposto della precedente, qui la scena è stata completamente "congelata" e per farlo si è voluto utilizzare il tempo più rapido possibile consentito dalla fotocamera (1/8000) ed ovviamente si è dovuto compensare aprendo il diaframma (f3.2). Si sarebbe potuto anche aumentare gli ISO e chiudere un pò il diaframma. Le gocce d'acqua che fuoriescono dalla fontana, in controluce, appaiono come un oggetto in vetro andato in frantumi.
ISO 400 - f22 - 8s
In questa foto al contrario delle precedenti è la fotocamera a muoversi e non l'ambiente esterno. Si tratta di semplici lampioni stradali ripresi fissando la fotocamera sul treppiede e facendola muovere sull'asse orizzontale per 8 secondi. Anche qui, per compensare la lunga esposizione si è chiuso del tutto il diaframma (f22) anche se si sarebbero potuti ridurre di due stop gli ISO (fino a 100) e aprire di due stop il diaframma.
ISO 100 - f16 - 6s
Fotocamera sul treppiede, 6 secondi di esposizione ed il fascio di luce che si vede è la torcia dello smartphone. Non si vede il braccio e la mano di chi pilota la torcia poichè con queste esposizioni di molti secondi tutto ciò che è in movimento, soprattutto se non è illuminato (il soggetto era dietro la sorgente luminosa), non è percepibile. L'unico elemento che resta ben visibile è la luce che restando impressa sul sensore della fotocamera ci permette di "scrivere" sulla foto.
La fotografia è una forma d'arte che non conosce schemi o regole. Ciò che può sembrare sbagliato dal punto di vista tecnico, non lo potrebbe essere dal punto di vista artistico. Il tempo di scatto è uno degli elementi principali con cui "giocare" per creare foto inusuali ma dal grande effetto visivo.