Macrofotografia

Lezione N° 7
Autore Stefano
 
La macrofotografia è entrare in una nuova dimensione, piccola e affascinante.

La macrofotografia è una tecnica fotografica che permette di ottenere tramite forti rapporti di ingrandimento immagini di soggetti molto piccoli. Si parla di macrofotografia quando il rapporto di riproduzione del soggetto è pari o superiore ad 1 (≥ 1:1), cioè quando le dimensioni dell’immagine sulla pellicola o sul sensore sono le stesse o superiori alle dimensioni del soggetto su scala reale. Cosa vuol dire?

Vediamo un fiore e vogliamo fotografarlo, abbiamo montato un obiettivo zoom standard, per esempio un 24-70. Impostiamo la focale a 70mm e mettiamo a fuoco. Ci accorgiamo che riusciamo a farlo fino ad una certa distanza e se ci avviciniamo di più l'obiettivo non sarà in grado di mettere a fuoco. Allora scattiamo alla minima distanza di messa a fuoco ma il fiore non coprirà l'intera foto, per farlo dovremo ritagliare in post produzione perdendo nitidezza. L'obiettivo macro permette, invece, di inquadrare completamente il fiore all'interno della foto ed averlo a fuoco.

"La macrofotografia ti permette di conoscere piccoli mondi di cui a volte ignoravi l’esistenza."

Penso che nulla come quest'ultima affermazione possa descrivere meglio la macrofotografia. La capacità che ha questa tecnica di isolare completamente il soggetto che fotografiamo dal mondo circostante, grazie alla sua ridottissima profondità di campo, ci permette di inserire il nostro soggetto in contesti "magici". Anche un insetto o un fiore fuori il balcone di casa in una metropoli può trasformarsi in qualcosa di onirico.

Canon EOS 6D  - Tamron SP 90mm F/2.8 Di Macro 1:1 - f/4.0 - 1/400 - ISO 100

Fare macrofotografia spinta, e cioè con rapporto di ingrandimento uno a uno (l'elemento che inquadriamo coprirà interamente la superficie del sensore della fotocamera) non è cosa semplice. La profondità di campo di un obiettivo macro è ridottissima, alla massima apertura del diaframma può arrivare a frazioni di millimetro! Questo comporta che per mettere a fuoco l'intero soggetto dobbiamo chiudere il diaframma per guadagnare più profondità di campo ma ridurremo anche la quantità di luce. Per questo nella fotografia macro, anche in pieno giorno con forte luce, dovremo usare led o flash per incrementare la luce che perderemo con la chiusura del diaframma.

Un'altra tecnica per evitare di chiudere troppo il diaframma e poter scattare con grandi aperture è la slitta micrometrica. Si posiziona fra treppiede e macchina fotografica. La macchina fotografica viene montata su un "carrello" che si muove, con movimento fine, su un "binario" (o guida). Ma perchè è così importante in macrofotografia?

Perchè con la slitta micrometrica sarà possibile applicare un'altra tecnica che è quella del focus-stacking, indispensabile quando la profondità di campo è talmente ridotta da essere limitata a una porzione di soggetto troppo esigua. In questo caso, che si verifica quando i rapporti di riproduzione sono molto alti (per esempio in macrofotografia estrema), la slitta ti permette di fare piccolissime variazioni del fuoco tra uno scatto e l'altro, senza modificare la composizione. Ti serviranno molti scatti coi quali farai, in pratica, una scansione del soggetto dalla porzione più vicina a quella più lontana. Successivamente dovrai fondere gli scatti con un apposito software (può andar bene anche Adobe Photoshop, ma per le foto più semplici e con pochi scatti da sommare). Alla fine ti ritroverai con una foto che comprenderà solo tutte le parti correttamente a fuoco.

Canon EOS 6D - Tamron SP 90mm F/2.8 Di Macro 1:1 - f/22.0 - 30s - ISO 100

In questo scatto ho chiuso completamente il diaframma per avere la massima profondità di campo e nonostante abbia utilizzato faretti led, ho dovuto settare il tempo a 30 secondi. Ma come si può notare, nonostante tutto, l'oggetto non è tutto completamente a fuoco. Le zone più vicine e le più lontane sono fuori fuoco.

Close-up

Un'altra tecnica che si avvicina al macro è il close-up che indica un primo piano o un dettaglio. Il fattore di ingrandimento è inferiore a 1:1, per esempio 1:2, nel qual caso il soggetto o il dettaglio è catturato sul sensore con dimensioni pari alla metà di quelle che realmente ha. E' una tecnica meno "impegnativa" del macro 1:1 poichè la profondità di campo è maggiore e si può scattare a mano libera e senza l'ausilio di luci aggiuntive.

Fujifilm X-T4 - Fujifilm Fujinon XF60mmF2.4 R Macro - f/2.4 - 1/800 - ISO 160

Esempio di close-up, a mano libera, con massima apertura di diaframma e senza luci aggiuntive.

Conclusioni


Prima di acquistare il mio primo obiettivo macro ci pensai molto. Ero timoroso che questa branchia della fotografia non potesse interessarmi. Per questo acquistai usato un economico Tamron 90mm 2.8 con fattore macro 1:1. Successivamente si rivelò una delle migliori lenti presenti nel mio corredo.Passando ad altro brand fui molto rattristato a dovermene separare. Quello che realmente mi ha affascinato della fotografia macro e close-up è l'aspetto che gli spunti fotografici si possono trovare sotto il nostro naso. Ci sono un'infinità di micromondi da fotografare nei luoghi più "banali".